RECENSIONE | Altre storie della città: 'Puccini per principianti' di Maria Maggenti

Allegra (Elizabeth Reaser) è una trentenne autrice lesbica che vive i sanitari, Whole Foods la vie de boheme della contemporanea Manhattan sitcomized. Essendo stata appena lasciata da una fidanzata di lunga data per problemi di impegno, lei rimbalza doppiamente, in Grace sia dolce che dalla faccia tosta (Gretchen Mol) e di tutte le cose, un uomo: il tweed-chic (poco convincente) accademico Philip (Justin Kirk). Segue un atto di giocoleria mentre la nostra eroina cerca di evitare che i sentimenti di tutti vengano contusi; passano giocatori insignificanti (Bitch in Powersuit e Hetero Guy with a Football), e il tutto è finito prima che tu senta qualcosa. Posso immaginare di trovare un troncone del biglietto in una giacca in disuso mesi dopo e fissare con aria interrogativa il titolo: “Puccini? Ho visto questo?



Il solipsismo del film non è smentito: l'intera attenzione della città vortica surreale attorno alle infedeltà di Allegra: lo staff di un ristorante giapponese tiene d'occhio le sue date, gli estranei in metropolitana sono pronti con opinioni sulla vita amorosa aggrovigliata della nostra eroina. In mezzo a questa stravagante stranezza, 'Puccini' si posiziona deliberatamente nel lignaggio della commedia fottuta (Allegra e Grace si incontrano in una proiezione retrò), ma ogni episodio della primissima 'Una mamma per amica' rende quell'eredità più onore , per non parlare delle più costolette 'filmiche'.

Accentua il positivo: in un ruolo predestinato a scomparire in un miasma di autorevole stima di sé, Reaser è buono come chiunque potrebbe essere. È una giovane attrice nella migliore tradizione delle 'indie starlet', ovvero un sottile rimprovero ai grandi, parodici, cavallini lucenti del lucidalabbra che di solito si diffondono come femminilità animata. Carina, compatta e negli stuzzicanti registri superiori della immaginabile raggiungibilità, Reaser mette una bella rabbia nevrotica nel suo sorriso che si accartoccia alle estremità delle sue letture. Dato il materiale adeguato, potrebbe essere una commedia leggera molto intelligente; dato che attualmente sta girando un Ed Burns film, questo non accadrà presto.



direttore Maria Maggenti - che ha guidato l'ultima volta il 1995 'L'incredibile vera avventura di due ragazze innamorate, 'Una hit in miniatura descrive l'ambientazione del suo film come' una New York molto romantica di persone a cui piacciono i libri, la musica e la conversazione '. In apparenza, sembra un'impresa nobile; come fondamento del semplicistico 'realismo' di hem-and-hawro ha eroso l'articolazione nel cinema indipendente, molti di noi hanno perso la compagnia di personaggi che non zoppicano nelle frasi con le stampelle. Ma l'idea dell'alfabetizzazione urbana scritta in 'Puccini' esiste rigorosamente su una base di controllo del nome (la brama di Allegra per l'opera, uno scambio mal scritto su Philip Roth, un imbroglio sui titoli di tesi iper-specializzati, un numero accuratamente posizionato del giornale letterario 'n + 1'). Guarda, per contrasto, Whit Stillman'S 'metropolitano'E vedere in che modo le allusioni esagerate di quel film - a Buñuel, Fourier, Jane Austen, Vibrazione di Lionel - non solo congratularmi con uno spettatore per il riconoscimento del nome, ma divulgare piccoli dettagli specifici di tempo, luogo, sentimento, carattere.



Tuttavia, 'Puccini' ha un senso salutare della propria incoerenza, una virtù che può perdonare molto. È abbastanza gentile da augurare a tutto il suo cast un lieto fine, ed è stato realizzato a buon mercato, con quello che posso solo immaginare fossero le migliori intenzioni: fare un giro al botteghino per un pizzico di intrattenimento traballante. Ma che tipo di peso può portare la novità di vedere le vite strane inserite in una trippa di fumetti romantici, una volta eteronormativa, in questa era post - “Another Gay Movie” (sto solo scherzando su quell'incarico)? Ho i miei dubbi sul fatto che il pubblico a cui Maggenti ha assistito l'ultima volta, nei giorni passati di 'Kiss Me Guido, 'La aspetterò comunque.

[Nick Pinkerton è uno scrittore ed editore del personale di Reverse Shot e collaboratore frequente di Stop Smiling.]



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